Playlist del mese di luglio [XXL]

Playlist del Mese

Per una volta, lo si fa XXL. Scegliere solo sette brani mi sembrava impossibile, così ho optato per triplicare la mia consueta playlist e allungare l’esperienza di ascolto di qualche minuto. Una scelta occasionale dovuto all’entusiasmo del momento, ad un mese che ogni anno scopro di amare sempre di più.

Voina – Io Non Ho Quel Non So Che

Da mesi ripeto ininterrottamente che Alcol, Schifo e Nostalgia è uno degli album che più mi sono piaciuti quest’anno. Nell’attesa di fare i complimenti a quei bravi ragazzi di Lanciano, mi sono spolpato l’album, prima concentrandomi su Ossa e poi su Io Non Ho Quel Non So Che. Sono un libero professionista/Libero nel senso che non faccio un cazzo/Professionista di senso/di sono sempre il migliore a farlo è un po’ la metafora di quel che sono ora, né carne né pesce. La canzone è un grido a cui mi va di unirmi, un piccolo inno che mi fa ricordare che dentro sono ancora un adolescente, ma che ora vive i problemi della vita adulta, male.

Quel che spicca nel brano è un altro passaggio, in cui mi specchio:
Sono circondato da gente che sfonda
Che dice frasi a cazzo per sembrare profonda
Tutti che scopano come tori da monta
Sembro l’unico coglione che affonda
Ma se vuoi sapere la verità
Non condivido questo concetto di felicità
Non me ne frega della celebrità di Instagram
La simpatia per me non è una qualità

Voina

Foster the People – Do It For The Money

Sacred Hearts Club, detto sinceramente, ha deluso le aspettative. Da amante delle sonorità indiepop dei Foster The People mi aspettavo qualcosa ai livelli di Pumped Up Kicks, invece l’album risulta essere leggermente sottotono anche nei singoli che hanno anticipato l’uscita. Do It For The Money, però, va premiata e incoraggiata nonostante il risultato globalmente deludente. In generale la canzone si fa ascoltare e regala un ricordo piacevole degli esordi del gruppo californiano.

Kasabian – You Are In Love With a Psycho

48:13 è ormai un lontano ricordo. For Crying Out Loud è un disco carico di canzoni interessanti e dal grande appeal, come You’re in Love with a Psycho. Il singolo in radio è stato particolarmente apprezzato e come dar torto ai DJ: i Kasabian sembrano essere tornati al loro massimo splendore. Nonostante una forte (ma apprezzate) influenza pop, le atmosfere anni ’60 scelte da Sergio Pizzorno sono azzeccate e piacevoli. Un brano che accontenta i fan di vecchia data e quelli di primo pelo.

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Liberato – Tu T’e Scurdat’ ‘E Me

Uno che nasce in Brianza, da genitori lombardi sa sempre, che non si sposta mai se non per sporadici viaggi all’estero e che non hai mai visitato il sud Italia non dovrebbe amare alla follia una trovata commerciale come Liberato. Perché parliamoci chiaro, prima di essere un artista, Liberato è un prodotto di marketing che piace, vende e attira l’attenzione di chi, come me, cerca qualcosa di diverso nella musica. Tu T’e Scurdat’ ‘E Me è un neomelodico che si fonde con l’indie, diventa elettronica e sfocia nella hit da radio che vuole competere con Despacito. Liberato lo canti (magari male) e lo balli (ancora peggio, se è possibile), è un prodotto vincente che ha catturato le mie orecchie poco allenate. E parte in loop, per tutta l’estate.

Ghali – Vida

Ogni tanto mi ricordo di avere 23 anni. Quando mi capita, apro Spotify e cerco le canzoni viral, gli artisti del momento che vanno tanto di moda tra i giovani: spesso, le apprezzo. È il caso di Ghali, artista che già mi aveva catturato con la sua Ninna Nanna (dal flow ipnotico) e che ha confermato la buona impressione iniziale con il suo disco d’esordio Album. Ho scelto Vida, quasi senza un apparente motivo, nonostante il significato interessante. Dietro al motivetto incalzante e la citazione a Les Misérable, c’è un testo che ha scatenato riflessioni nonostante il tema di fondo semplice. Gran bel lavoro Ghali.

PopX – Cattolica Remixxx 2017

Solitamente non includo cover e remix in queste playlist, eppure saltuariamente qualche eccezione va fatta. Cattolica è un tocco di ignoranza utile per spezzare un po’ una lista lunga un’ora colma di brani che mi piacciono veramente tanto. Pop X riesce a farmi ballare e divertire come pochi altri artisti sanno fare, mi fa spegnere il cervello per quei tre minuti e mi fa godere l’estate, una stagione che sto riscoprendo con gioia. Tutti a Cattolica.

The Killers – Runaways

Wonderful Wonderful, il quinto album in studio dei The Killers, uscirà quest’anno dopo una attesa lunga cinque anni. Il precedente disco mi aveva lasciato l’amaro in bocca (nonostante la meravigliosa tappa di Milano del tour di Battle Born in cui avevo potuto finalmente cantare Somebody Told Me) anche se conteneva alcune canzoni interessanti e piacevoli, come Runaways. Il primo singolo estratto (e l’unico di successo dell’album) lo ricordo con piacere come una delle canzoni più belle della discografia di Brandon Flowers and Co., uno degli ultimi colpi di una band che porto con orgoglio nel cuore. In attesa di Wonderful Wonderful, Runaways a tutto volume.

Finley

Finley – Odio il DJ

Sono tornati. O meglio, stanno tornando. Dopo La Fine del Mondo, arriva il secondo singolo che anticipa l’album in uscita ad ottobre. I Finley sono stata una riscoperta piacevole dello scorso anno: dopo avermi accompagnato per anni e anni della mia adolescenza, li avevo quasi dimenticati in un angolo della mia mente fino al concerto di Legnano (casa dei Finley) del 2016. Da quel giorno ho ripreso in mano tutta la discografia della band, ho imparato nuovamente a memoria tutti i testi delle mie canzoni preferite e ho atteso con ansia nuovi concerti e nuovi brani. Entusiasta per La Fine Del Mondo, mi sono gasato ancor di più ascoltando Odio Il DJ. Sonorità nuove, particolari, molto radio friendly ma sempre a marchio Finley. Un singolo interessante che fa ben sperare per il nuovo album (nuovamente sotto una major). Il vero punto forte del brano, però, è la citazione/omaggio ai Green Day: molto apprezzata.

Fall Out Boy – Champion

Il 2017 è ricco di novità per le mie playlist. Un’altra delle mie band preferite si appresta a tornare con un nuovo album e non vedo l’ora di scoprire cosa Pete Wentz ha in serbo questa volta. Quel che posso dire, al momento, è che Champion entra di diritto nella playlist del mese. Perché non si può ignorare un brano così ben fatto.

Rise Against – Wolves

Wolves è già uno dei miei album preferiti dell’anno. I Rise Against mi hanno accompagnato per tanti anni, disco dopo disco, con canzoni memorabili e sempre sull’onda di un un alternative rock puro e crudo. Wolves non si discosta molto dai lavori precedenti: stessa musica, stesso stile, stessa grande qualità. E dato che quasi tutti i brani meritano, scelgo il brano omonimo del’album. Buon ascolto del nuovo grande disco dei Rise Against.

Green Day – Kill the DJ

Parlando di Odio Il DJ dei Finley, ho fatto riferimento alla band di Billie Joe. Il singolo dei Finley ricorda infatti molto il brano dei Green Day contenuto in ¡Uno!, sia per sonorità che per il testo. Nonostante io sia un amante dei vecchi Green Day (Kerplunk, Dookie, Insomniac e Nimrod), il singolo che ha anticipato l’album-trilogia mi è rimasto ben impresso nella mente, forse per le sue sonorità molto dance (e molto poco Green Day). Kill The Dj è forse stato un esperimento, ma quel che posso dire è che ha avuto successo.

We Are Waves – A Forest

Solitamente non includo cover e remix in queste playlist, eppure saltuariamente qualche eccezione va fatta. Una seconda volta. A Forest dei The Cure è stupenda, ma esiste una cover che la rende (quasi) una canzone ancor più bella. La versione dei We Are Waves (band che amo e che vorrei vedere molto più spesso dal vivo) è qualcosa di unico e raro. Una rivisitazione nel loro stile di un brano iconico, una gran bella dimostrazione di bravura e talento. E la voce di Viax è qualcosa di eccezionale.

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Baustelle – Charlie Fa Surf

Non servono presentazioni per i Baustelle e non servono molte parole per descrivere la bellezza di Charlie Fa Surf. La canzone è una delle più conosciute della band toscana, arrivata nel momento della loro consacrazione definitiva e meritata. Charlie Fa Surf non è poi solo una bella canzone, ma un ricco contenitore di significati ed interpretazioni che ogni volta scatenano il mio cervello. E ad ogni ascolto scopro nuove sfumature.

alt-j – In Cold Blood

Nuovo album e atteso ritorno anche per gli alt-j. Un album accolto con un generale senso di delusione per un lavoro che sembra non aver rispettato le aspettative (forse troppo alte). Dal mio punto di vista l’album, seppur mediocre, contiene un singolo (quello di lancio) che in pieno stile alt-j è riuscito a catturarmi e farmi cantare. In Cold Blood è una classica canzone da alt-j, un ottimo sottofondo quando si scrive.

Lorde – Writer in the dark

L’abilità di Lorde nello scrivere mi fa emozionare ogni volta. Pur così giovane, la cantautrice australiana è dotata di un talento sopraffino e lo dimostra ad ogni singolo. Writer in the Dark va letto, prima che ascoltato. Prendetevi tempo, cercatevi il testo su Genius e assaporate fino in fondo il nuovo piccolo gioiello di Lorde.

Harry Styles – Kiwi

Non l’avrei mai detto, ma l’album di Harry Styles è veramente bello. L’ex cantante/membro della boyband più amata dalle ragazzine negli ultimi anni ha sfornato un disco sorprendente e vario in cui emergono le sue doti di cantante. Kiwi è la traccia che più mi ha colpito e che più ho riascoltato. Una piacevole sorpresa.

Richard J Aarden – Riots

Cuffie, una finestra su bel tramonto estivo e un buon libro. Tutto questo per accompagnare una canzone su cui non ho molto altro da dire, se non dire che la musica indie la amo anche per brani come questo. Anche quando gli artisti italiani cantano in inglese.

Gazzelle – Sayonara

Ancora indie, ancora Italia in una playlist ricca seppur non varia. Non avevo mai ascoltato Gazzelle prima di questa estate, prima di scoprire Sayonara. Flavio mi ricorda un po’ Motta, mi ricorda un po’ l’indie di cui mi sono innamorato tanti anni fa, mi ricorda un po’ gli anni ’90. Certo, l’influenza pop ed elettronica è ben presente, eccede in molti brani (esempio Zucchero Filato) ma trova un buon compromesso in Sayonara. E poi il testo non è così male.

Ma questa noia qui non la cambierei mai per niente al mondo
giuro, non lo faccio
come i tuoi occhi languidi di ipocondria
che poi è la stessa mia

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Weezer – Feels Like Summer

I Weezer sono invecchiati molto bene. Feels Like Summer ha subito la moda pop del momento che sta investendo un po’ tutti, ma mantiene l’anima rock di una band che porto nel cuore dai tempi di Buddy Holly (ovviamente, scoperta qualche anno dopo il suo rilascio, per questione anagrafiche). Bella da ascoltare e cantare anche nel suo essere poco “classica”, obbligatorio includerla in una playlist XXL come questa.

Portugal The Man – Feel It Still

Sono contento del successo in radio di Fell It Still, un traguardo meritato per una band che ha saputo più volte dimostrare talento durante la loro carriera. Feel It Still è un mix tra la musica funky e la musica pop piacevole che invoglia ad essere ascoltato e riascoltato. Una bella hit estiva, secondo i miei canoni fuori dal comune.

Courteeners – Not Nineteen Forever

Ho cantato questa canzone per una settimana intera, nel 2013. bella, ma non bellissima; carica, ma non profonda; iconica, ma solo per me. Non Nineteen Forever mi ha accompagnato nella settimana d’addio alla mia adolescenza e un po’ di malinconia non ha fatto nient’altro che bene. Ogni tanto è bello perdersi nei ricordi, anche quando non significano nulla.

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Pubblicato da Spockmon

Sognatore con i piedi ben ancorati al suolo. Copywriter --> mattiaspotti.it

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