Non mi nascondo: sono Facebook dipendente. Ogni giorno controllo più e più volte i nuovi post sul social network più famoso al mondo, mi informo sulle ultime tendenze e tengo i contatti con persone e amici. Per fare quest’ultima attività, però, Facebook mi obbliga ad avere (sul mio smartphone) l’app Messenger, ovvero l’evoluzione (solo in veste grafica) della chat presente sul sito, caratterizzata dal fatto che è inutile.
Zuckerberg, creatore di Facebook, è proprietario anche dell’app di messaggistica più famosa ed utilizzata del mondo, Whatsapp. È chiaro fin da subito che le due applicazioni sono simili e che l’attuale Messenger non è altro che un doppione poco necessario in grado di creare non pochi problemi sullo smartphone: Dall’uso eccessivo della memoria ai continui crash, passando per l’utilizzo spropositato della rete e ai non pochi problemi nell’installare un app sempre meno compatibile con tutti i dispositivi, Messenger si rivela una killerapp, nel senso errato del termine.
Facebook ha deciso però di ignorare tutti questi problemi e concentrasi sul rendere obbligatoria la presenza sullo smartphone di Messenger, rendendo impossibile l’utilizzo della chat “classica” dai dispositivi mobile. La copia graficamente meglio curata di Whatsapp è ora percepita indistintamente da tutti come qualcosa di inutile e fastidioso, anche a causa della sia indispensabilità.
Sfortunatamente (almeno per il momento) Whatsapp e Messenger non possono fondersi in un’unica applicazione come tanti sperano e invano consigliano al colosso dei social network. Pur ad una prima occhiata simili, le due app si basano su due database diversi e ciò implica due modi diversi di comunicare. Messenger attinge dal bacino di utenza di Facebook e solo recentemente ha aggiunto la possibilità di gestire gli SMS tramite app, per i pochi che ancora utilizzano gli SMS, mentre Whatsapp si basa sulla rubrica presente nel telefono e, più in generale, sui numeri di cellulare.
Messenger, dunque, sarà l’app inutile ma indispensabile presente su quasi tutti gli smartphone per lungo tempo, a meno di un grande ripensamento in casa Facebook. Un piccolo problema che può improvvisamente ingigantirsi e rendere un po’ difficile la gestione del telefono, come nel mio caso. Grazie, Zuckerberg, grazie.